Cronaca
Proteste a Napoli contro coprifuoco e lockdown: le parole di De Luca
Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, attraverso il proprio profilo Facebook ha commentato la protesta di ieri sera contro le misure anti Covid-19. Ecco il suo commento sui fatti accaduti ed un invito al Governo di “mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie”.
“CORONAVIRUS: ieri sera si è assistito a Napoli a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali. Ieri si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c’erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l’immagine della città.
Vogliamo chiarire che:
1. I protagonisti di questi episodi non hanno nulla a che fare con le categorie economiche e con i cittadini di Napoli, che hanno dato in questi mesi una prova straordinaria di autodisciplina e di responsabilità, e che tuteleremo fino in fondo sul piano sanitario e su quello sociale;
2. Continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare di una virgola, come è nostro dovere fare.
Da questo momento chiediamo al Governo di impegnarsi:
1. A garantire la legalità e il rispetto delle leggi;
2. A mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie.
Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie, come abbiamo fatto in Campania con un piano economico e sociale scattato contestualmente alle misure restrittive. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale. Sollecitiamo un incontro ad horas con il Governo su questi punti”, questo il comunicato del presidente De Luca.
Cronaca
Napoli, aggredisce e rapina una escort dopo il rapporto sessuale: arrestato 25enne
Siamo a Napoli, dove lo scorso 27 aprile un 25enne del posto aggredì e rapinò una escort dopo aver consumato un rapporto sessuale presso la sua abitazione.
Secondo una prima ricostruzione, il giovane dopo il sesso la riaccompagnò a casa ma nell’androne dello stabile l’aggredì selvaggiamente, procurandole lesioni e sottraendole la borsa con il portafogli, al cui interno vi erano 650 euro in contanti.
Pertanto gli agenti della Squadra Mobile, una volta raccolte le varie testimonianze e visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, sono riusciti a rintracciare il 25enne arrestandolo per rapina e lesioni.
Avellino
Irpinia, cade giù dal secondo piano di un centro di accoglienza: grave 13enne
In un centro di accoglienza di Zungoli, in provincia di Avellino.
Una bambina di 13 anni, originaria del Kazakistan, è caduta dal secondo piano della palazzina dove si trovava con i familiari e ora è ricoverata in condizioni gravi all’ospedale Santobono di Napoli.
Cronaca
Shock a Bologna, ex vigilessa uccisa nella notte: fermato un collega
Un vero e proprio dramma quello avvenuto ieri presso la caserma di Anzola Emilia, nel bolognese, dove l’ex vigilessa Sofia Stefani è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa da un collega.
Infatti, nella notte i carabinieri di Bologna hanno sottoposto a fermo Giampiero Gualandi, 63enne accusato dell’omicidio volontario della donna. Nel corso dell’interrogatorio, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Stando ad una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe dichiarato in maniera non verbale, che il colpo sia partito per sbaglio e che quindi si è trattato di un incidente. Tuttavia restano aperte varie ipotesi, che vanno dal suicidio all’omicidio.
Ecco il commento del sindaco di Anzola Emilia, Giampiero Veronsi:
“È un fatto che ha scosso il nostro Comune, la morte di una ragazza di 33 anni per un colpo d’arma da fuoco. Però anche di fronte ad una cosa così traumatizzante non dobbiamo avere la morbosa curiosità di capire chi ha fatto cosa, quali sono le motivazioni. Quello spetta agli inquirenti, al tempo, che determineranno responsabilità e colpevoli. Quello che noi dobbiamo fare adesso è stringerci alla famiglia di Sofia. E’ una perdita devastante e quindi dobbiamo avere la capacità di reagire come comunità, di fronte ad un evento che in un Comune di 15mila abitanti, tranquillo, scuote nel profondo le coscienze. E anche per questo motivo mi accingo a proclamare il lutto cittadino”.
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